venerdì 15 agosto 2008

Becoming Bruce Wayne



La Batmania dilaga. Ed è anche comprensibile! Ho già visto per ben due volte Il Cavaliere Oscuro, ed entrambe con la stessa partecipazione emotiva e la stessa tensione. Mai che mi sia partito uno sbadiglio traditore, o che mi sia “calata la palpebra” tanto da dovermi sparare un doppia dose di pura caffeina. In ufficio e tra amici abbiamo creato gruppi di discussione. Nolan ha centrato ancora una volta il bersaglio, peraltro non senza mettersi nei guai. Già, perchè con The Dark Knight ha passato il punto di non ritorno, trasbordando dal comic movie all'action thriller e nei prossimi episodi ( se mai ci saranno!), il regista dovrà misurarsi con se stesso. Non dico superarsi, ma quanto meno mantenere un livello alto. Una lettura banale delle vicende dell'Uomo Pipistrello non sarebbe tollerata.
Tutto questo, come dicevo poc'anzi, giustifica il diffondersi al limite del parossismo dell'interesse per Batman. E' sufficiente aprire Google, lanciare una ricerca, et voilà ...il gioco è fatto. Davanti ai nostri occhi appariranno come per magia migliaia di link rinvianti più o meno direttamente ad argomenti e questioni batmaniane.
In primis, naturalmente, quelli che si riferiscono alla pellicola in modo diretto, news su incassi e botteghino, gossip sulle vicende e vicessitudini del Cast e,non ultime, ipotesi sul futuro della storia.
Immediatamente dopo però seguono una serie di link ad articoli per così dire originali nel loro genere.
Il Sole24ore.com per esempio, ci illumina sulla filosofia in Batman. Alessandro de Nicola scomoda Derrida ed il poststrutturalismo francese per spiegare la sfrenata sociopatia di Joker, la cui anarchia farebbe invidia persino a Stirner.
Borsis Sollazzo, sempre per Il Sole24ore.com, spiega come nella Gotham City di Nolan si riflettano tutte le paure ed i conflitti della America di oggi, ancora traumatizzata dall’11 settembre.
La Stampa.it preferisce invece indicare la via giusta da intraprendere per diventare Batman, sottoponendo ai lettori lo studio di Paul Zeh, neuroscienziato canadese che in Becoming Batman: the possibility of a Super Hero”, dispensa consigli pratici per tirare fuori il super eroe che è in noi. Un discreto training fisico e mentale, la giusta alimentazione e una buona dose di costanza, ed ecco che il gioco è fatto!Possiamo tranquillamente buttarci da un grattacielo con la certezza di planare a terra senza nemmeno un graffio.
Ora, in tutto questo ambaradan di articoli semiseri, c’è da chiedersi come mai nessuno abbia ancora pensato a scrivere un piccolo vademecum su come diventare Bruce Wayne. Capisco che il fascino discreto del supereroe sia imbattibile ed invidiabile, ma quello del miliardario che tutto possiede e tutto può lo vogliamo proprio buttare via? O forse, in questi tempi di recessione economica, non sarebbe il caso di prenderlo in considerazione?

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