mercoledì 5 novembre 2008

talking about revolution...





A ormai tre settimane dall'elezione di Barack Obama, e dopo aver smaltito la conseguente sbornia mediatica, mi sembra più che giusto spendere due parole sull' accaduto. E questo perchè non capita tutti i giorni di essere spettatori di un evento, intendendosi per tale non il semplice sopravvenire di un fatto tra i tanti nell'economia della storia, ma qualcosa che accade ed il cui accadere( o come si direbbe in latino e-venire) è stato favorito dal realizzarsi di una serie di condizioni che lo hanno reso possibile. Ed il cui manifestarsi influirà sulla storia futura tanto da cambiarne il corso in maniera radicale e far percepire a tutti che il mondo non sarà più lo stesso, al di là di ogni retorica. Episodi felici come le scoperte scientifiche o quelle in campo medico che hanno saputo migliorare la qualità della vità sono sicuramenti eventi felici. Altri, come il lancio della bomba atomica o i campi di sterminio rappresentano, al contrario, eventi tragici nella storia dell'umanità.
Barack Obama eletto 44mo presidente degli Stati Uniti è sicuramente un evento, perchè dopo 219 anni per la prima volta alla Casa Bianca è stato eletto un afroamericano. Non che il colore della pelle sia da intendersi come l'elemento portante della sua campagna elettorale. Obama, sia chiaro, ha vinto per la forza delle sue proposte. Ma la rivoluzione della sua elezione consiste piuttosto nel fatto che per la prima volta negli Usa, il paese da sempre è considerato la più grande democrazia esitenete, il fattore razziale non ha più rappresentato un ostacolonella corsa alla Casa Bianca. E non è cosa da poco!