giovedì 31 dicembre 2009

buona fine....


Ma perché gli uomini si aspettano in generale una fine del mondo? E quand’anche si conceda loro questo perché proprio una fine accompagnata( per la grande parte del genere umano) dal terrore?

Questo è ciò che scrive Kant ne << La Fine di tutte le Cose >> , di certo non la più famosa opera del filosofo di Könisberg e nella quale disquisisce sull’escatologia trascendentale ossia sul perché, in generale, gli uomini si aspettano una fine del mondo e per di più una fine terrificante.
Non è di certo il Kant delle tre Critiche, e forse non ha nemmeno l’appeal di un best seller alla Dan Brown, Però ne consiglio la lettura, soprattutto oggi, 31 dicembre, fine dell’anno…Insomma più escatologico di così, si muore!

mercoledì 30 dicembre 2009

Le ragioni di Harry Potter



Nossignore, non si tratta del famoso maghetto nato dall’abile penna di J.R. Rowling. Bensì dell’antagonista di Geaorge Bailley / James Stewart in quel gioiellino di film di Frank Capra che è la Vita è meravigliosa.
Complice un Natale trascorso in ufficio ( ebbene sì, qualcuno dovrà pur lavorare!!), ho pensato bene di ributtarmi nella visione, peraltro tipicamente natalizia, di questo film . La storia è più che nota. George Bailey uomo onesto e desideroso di una vita ricca di viaggi ed avventure, dedica tutto il suo tempo ed energie al servizio del prossimo. Nato a Bedford, una piccola cittadina di provincia, è costretto a restarvi tutta la vita rinunciando alle sue aspirazioni,occupandosi, insieme allo zio paterno Billy ,dell’agenzia di risparmio (la "Bailey Costruzioni e Mutui") fondata dal padre Peter. La vigilia di Natale, proprio lo zio Billy smarrisce sbadatamente una grossa somma di denaro, indispensabile per scongiurare la bancarotta ed evitare che l'azienda sia ingerita dal colosso imprenditoriale del vecchio Henry Potter, . In preda allo sconforto, George decide di togliersi la vita gettandosi nel fiume, ma viene salvato all'ultimo momento da Clarence Oddbody, un angelo inviato da Dio.

Durante un dialogo tra Bailey e Potter, quest’ultimo taccia di futile e vano idealismo l’operato della Bailey Costruzioni e Mutui, che pur di regalare ad ogni cittadino il sogno di vivere in una casa modesta ma accogliente e funzionale, finirebbe con l’ elargire mutui con eccesiva facilità e senza garanzie, arrivando così sempre al limite della bancarotta. Confesso che a questo dialogo non avevo mai badato troppo , sino alla scorsa visione, quando le parole di Potter mi sono suonate come un funesto vaticinio su quello che circa 80 anni dopo sarebbe capitato in America con la crisi economica. Crisi provocata in buona parte dai famigerati mutui subprime concess,,i appunto con fideiussioni esigue e naturalmente a tassi esorbitanti.
Non che con questo io voglia prendere le difese di Harry Potter, di recente classicatosi il 3° peggior cattivo della storia del cinema. Sono stata e sempre sarò dalla parte di George Bailey, che con il suo “sciocco idealismo”,(parole di Potter), per nulla stucchevole, ci ha dimostrato quale valore abbia la solidarietà umana, soprattutto in situazioni di estrema difficoltà. Ma è altresì vero che qualche ragione doveva averla pure il famigerato Potter. Nella sua sfrenata avidità è stato capace di individuare un punto debole dell’economia statunitense, ancora irrisolto nonostante il passare degli anni

martedì 29 dicembre 2009